26 ottobre 2011

ROMA SPARITA - LO "STABILIMENTO ROMA" AL LIDO DI OSTIA



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Roma dista dal Mar Tirreno meno di 25 chilometri.
Venne naturale, quindi, dopo la bonifica dei terreni della zona litoranea ed a seguito della modernizzazione dei trasporti, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, l’esigenza della creazione di vie di comunicazione dirette tra la Città Eterna ed il suo più prossimo sbocco al mare: Ostia.
Nel 1907 venne inaugurato il prolungamento della Via Ostiense, nel suo ultimo tratto, che, negli anni, prenderà diversi nomi: originariamente Via del Comitato (dalla Via Ostiense vera e propria fino allo Chalet Bazzini, il primo ristorante di Ostia, inaugurato nel Marzo del 1910), poi Via del Mare, Viale Vittorio Emanuele III e, nome mantenuto tutt’oggi nel tratto che va dal Piazzale della Posta al Lungomare Toscanelli, Viale della Marina.
Fu così possibile dar vita al primo servizio di collegamento automobilistico pubblico Roma-Ostia, fornito dalla Società Chiari-Sommariva, con i capolinea presso il Teatro di Marcello a Roma e lo Chalet Bazzini ad Ostia Lido.

Ancor prima dell’arteria stradale si pensò di collegare Roma con il mare attraverso una via ferrata: il primo progetto dell'ingegner Filippo Costa, nel 1868, fu accettato dallo Stato Pontificio (che controllava la zona all'epoca, essendo nei pressi dello sbocco del Tevere al mare la Dogana Pontificia), il quale stanziò un finanziamento di circa 9 milioni di lire (o quasi 10, secondo altre fonti) e promosse la costituzione di un gruppo privato con una cospicua partecipazione di nobili romani. Nel 1870, con la caduta dello Stato Pontificio, il progetto fu abbandonato.
Negli anni successivi lo scarso popolamento della nascente cittadina, che contava meno di 100 residenti effettivi, convinse il direttore delle ferrovie dell'epoca che il semplice prolungamento della linea tramviaria fosse la soluzione migliore.
Un secondo dettagliato progetto fu presentato nel 1875 ma soltanto nel 1907 la Camera di Commercio approvò un credito di 15.000 lire per l’apertura di un linea ferroviaria in occasione del cinquantenario dell'unità d'Italia (1911). Nel 1913 la tratta ferroviaria fu approvata dal Governo e nel 1915 fu approvato il progetto definitivo e ratificata la domanda di concessione. Nel 1916 fu ratificata una legge che stabiliva i criteri finali di costruzione ed una sovvenzione di 12.864 lire per chilometro: i lavori per la suddetta tratta a seguito dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, slittarono di qualche mese e presero il via soltanto il 30 Dicembre 1918.
Il re Vittorio Emanuele III posò la prima pietra della futura stazione litoranea, progettata da Marcello Piacentini ed architettonicamente “gemella” del terminale romano di Piramide, al capolinea opposto, il 10 Dicembre 1920; gran parte della mano d’opera per la posa dei binari fu costituita da prigionieri austriaci della guerra, i cui echi erano ancora vicini.


Le stazioni capolinea della Ferrovia Elettrica Roma - Ostia Lido

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Il 30 Agosto 1921 avvenne il congiungimento del tratto ferroviario di Ostia con quello di Roma presso l’attuale abitato di Vitinia.
L'intera tratta ferroviaria venne inaugurata pochi anni dopo, il 10 Agosto 1924, da Benito Mussolini in persona (allora capo del governo) con un convoglio partito dalla stazione di Porta San Paolo e composto da una locomotiva a vapore, quattro vagoni, un bagagliaio ed una carrozza panoramica, a bordo del quale era lo stesso Mussolini.

Dal giorno successivo la linea fu aperta al pubblico con l'utilizzo di dieci coppie di treni giornaliere che percorrevano la tratta in circa 50 minuti.
In occasione del Natale di Roma del 21 Aprile 1925 furono inaugurati l'esercizio a trazione elettrica e il doppio binario, rendendo la linea definitivamente completa e funzionale, riducendo il tempo di percorrenza a 30 minuti circa.
Inizialmente i convogli erano composti da 5 carrozze, per poi passare, nel 1926, a 7 carrozze dopo la constatazione dell'aumento dei passeggeri giornalieri. La linea era stata pensata per il traffico passeggeri, ma comunque vi erano a disposizione diversi carri merci.
Il periodo di maggior splendore per la ferrovia si ebbe negli anni '30 del '900, con percorrenze da 40 a 70 al giorno e partenze ogni 15 minuti circa, divenendo in breve tempo il mezzo di trasporto più utilizzato dai romani che si recavano al mare. Addirittura nell'Agosto 1932 fu sperimentata una auto-motrice su pneumatici, progettata dalla Michelin e mossa da un motore Diesel, che in Francia era chiamata Micheline e che a Roma venne ovviamente ribattezzata "Michelina". L’eperimento però, malgrado il successo e la velocità raggiunta (circa 100 km orari) non ebbe sviluppo.



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Il citato 10 Agosto 1924 fu un giorno storico per la cittadina litoranea in quanto in poche ore la sua popolazione poté assistere all'inaugurazione della tratta ferroviaria, alla posa della prima pietra del Governatorato e ad un'altra inaugurazione, non meno importante: quella del meraviglioso "Stabilimento Roma", che rimarrà per circa un ventennio il più grande e lussuoso stabilimento balneare europeo.


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In realtà il "Roma" non fu il primo stabilimento di Ostia: il primato spetta, infatti, allo stabilimento che Pietro Battistini aprì, con tanto di bar e ristorante annessi, nel 1919, seguito a distanza di pochi giorni dallo stabilimento di Giuseppe Elmi, nei pressi dello Chalet Bazzini. Entrambi verranno poi spostati di alcune decine di metri per poter realizzare il Pontile del Littorio ed il piazzale antistante.


Battistini

A seguire vennero gli altri stabilimenti storici del litorale ostiense: nel 1921 il Salus, nel 1922 il Caprini-Mattei (che, negli anni, cambierà nome diverse volte: diventato Kursaal nel 1924, nel 1934 prese il nome di Principe; nel 1971, dopo la fusione con il Salus, prese il nome di ABC Beach per tornare, negli anni ’90, all’antico nome di Salus), nel 1925 l’Urbinati, nel 1926 il Piave (poi La Conchiglia), nel 1933 il Plinius e La Pineta (poi Vecchia Pineta) e, infine, sempre nello stesso anno, il Rex (poi Mediterraneo quindi Tibidabo).
Un primo stabilimento balneare (che fu poi il “Roma”), gemellato con la ferrovia, era stato previsto nel piano regolatore del 1916: difatti il progetto dello stabilimento fu commissionato a Giovan Battista Milani dalla Società Elettro-Ferroviaria Italiana.


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Lo stabilimento doveva essere costituito da una parte affacciata sul lungomare (ancora a corsia singola) di circa 54 metri di lunghezza, per 13 metri di altezza, e da due corpi laterali, alti 6 metri, al cui interno avrebbero trovato sistemazione la biglietteria, un ristorante ed un bar aperti tutto l'anno, un ufficio postale, un cinema ed un teatrino di marionette per bambini, oltre ad altri locali di servizio e di pubblica utilità.


L'entrata al "Roma": si possono notare, sulle tre arcate d'accesso, le parole "Caffè", "Ristorante" e "Ballo"

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Il teatrino dei piccoli/cinematografo all'interno del "Roma"

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La parte posteriore dello stabilimento, una vera e propria “rotonda sul mare” edificata con il sistema delle palafitte, fu ultimata dopo circa due anni ed era costituita da due sale sovrapposte: quella al piano inferiore (oltre la quale erano sale secondarie adibite a cucine, servizi, uffici e dispense), del diametro di 24 metri, era adibita a bar-ristorante; quella al piano superiore, del diametro di quasi 12 metri (per circa 1.200 metri quadri), era riservata a feste da ballo, congressi o per lo svolgimento dell'attività ginnica.


L'interno della sala al piano terra, adibita a bar/ristorante

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La sala superiore era sormontata da una cupola con struttura portante in ferro rivestita in rame. L’intera costruzione dello stabilimento, come accennato, era da considerarsi all’epoca come la più grande d’Europa nel suo genere: era interamente realizzata in legno mentre le mura portanti erano in cemento armato. La spinta della cupola era trasmessa da otto pilastri e relative nervature in cemento armato di cui ogni terminale era ornato con il calco della statua della Minerva Alata rinvenuta negli scavi di Ostia Antica nel Dicembre del 1909 (anche se la notizia del reperimento venne data attraverso la pubblicazione di una cartolina commemorativa datata 14 Aprile 1910).


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Il complesso divenne uno dei centri principali della vita mondana del litorale e della stessa Capitale in quanto vi si svolsero feste danzanti, manifestazioni culturali e musicali, concorsi di bellezza, gare nautiche (celebre la “Coppa Mussolini”) e perfino sfilate di moda.


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Sull’arenile i bagnanti potevano usufruire di curiose ed affascinanti tende che, dal nome dello stabilimento, vennero chiamate “Tende Roma”: erano costituite da classici ombrelloni da mare ai quali poteva essere applicato un telo laterale, a formare quasi una cabina spogliatoio in stoffa, ma all’interno della quale non facciamo fatica ad immaginare atteggiamenti intimi di coppie innamorate, in quanto lo stabilimento balneare poteva essere frequentato da uomini e donne senza le classiche separazioni che invece vigevano in altri stabilimenti, soprattutto negli anni precedenti, nei quali gli uomini dovevano “prendere il bagno” separatamente dalle donne.


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Lo Stabilimento Roma offriva perfino sale per le cure del corpo, campi da tennis, terrazze solarium, telefono, servizio medico permanente, oltre 500 spogliatoi privati, 150 “casottini-tenda” sulla spiaggia ed un lussuoso cinematografo.


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L’età dell’oro dell’elegante stabilimento ebbe tristemente termine nella notte tra il 12 e il 13 Dicembre 1943: le truppe tedesche, in ritirata, per paura che alcune strutture lidensi potessero tornare utili alle truppe alleate in rapido avvicinamento (e che si riteneva potessero sbarcare proprio presso Ostia), fecero saltare in aria la stazione ferroviaria, il Pontile del Littorio, il Roma (ma stessa sorte toccò agli stabilimenti Battistini, Elmi, Salus, Principe, Urbinati, Conchiglia, Vittoria, Belsito, Plinius) e perfino la Torre Clementina, di Fiumicino. Le strade principali di Ostia e quelle che congiungevano la cittadina a Roma vennero ostruite con decine di alberi sradicati, le linee aeree della ferrovia tagliate ed i binari divelti; gli arenili vennero minati e “coperti” da batterie di cannoni rivolti verso il mare. Le prime due file di palazzi prospicienti il lungomare vennero addirittura evacuate ed i locali vennero riempiti di esplosivo, in modo da poter creare, se necessario, una barriera di macerie insuperabile per gli Alleati.
Tale fu l’opera delle truppe tedesche che le spiagge ed i palazzi di Ostia, nonché le macerie dello Stabilimento Roma, e quelle di molti altri suoi omologhi, furono rimosse e bonificate non prima del 1949.
Addirittura l’ultima mina anti-sbarco fu rinvenuta, sepolta sotto pochi centimetri di terra ed a poche decine di metri dalla battigia nel centro della cittadina, nel 1999.
Il nuovo millennio, però, potrebbe regalarci un nuovo “Stabilimento Roma”: è infatti di recente delibera comunale la realizzazione di un nuovo stabilimento, da realizzare con capitali privati per circa 16 milioni di Euro, che si ispiri al vecchio “Roma” con una "...struttura sospesa con finalità turistico-commerciali sulla testata dell’attuale pontile”.
Il bando, a carattere internazionale, prevede la realizzazione del nuovo stabilimento e la creazione di un grande spazio pedonalizzato fin nel cuore della cittadina litoranea.
Anche se nessuno stabilimento moderno potrà mai eguagliare il "Roma".



Notizie, per testi e fotografie d'epoca, tratte dagli ottimi siti:

http://www.ostiachecammina.it/storiaromalido.html

http://www.grupponline.it/Mappa.htm
a cura di Roberto Gruppo
(ho provato a mandare due richieste di autorizzazione per la pubblicazione delle fotografie agli indirizzi "info@grupponline.it" e "grupponline.it@grupponline.it"
ma mi sono tornate indietro con segnalazione di errore. In caso di rimostranze vi prego di contattarmi all'indirizzo e-mail jajo68@virgilio.it )